Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
“.. per me il momento più commovente è stato quando è arrivato il turno della famiglia che era davanti a me: c’erano quattro generazioni, dalla ragazza di 18 anni che votava per la prima volta alla nonna che ne aveva più di 90. Uscendo dalla cabina, la vecchietta si è accasciata su una sedia prima ancora di arrivare alla porta e si è abbandonata ad un pianto incontrollabile. Ma non si sentiva male. Era che non credeva di poter vivere abbastanza per riuscire a votare un afroamericano alla presidenza. Si era resa conto dell’importanza di ciò che aveva fatto solo dopo aver votato.”
Andrew Sullivan – The Sunday Times
ricorda quand'eri giovane splendevi come il sole (anche tu, ora) splendi pazzo diamante
Richard William 'Rick' Wright (28/07/1943 - 15/09/2008)
Tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale. Tutto si decide oggi. Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei. Credetemi. E... possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta.
Io però non posso farlo per voi, sono troppo vecchio. Mi guardo intorno vedo i vostri giovani volti e penso... certo che... ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza età possa fare. Sì perché io ho sperperato tutti i miei soldi, che ci crediate o no. Ho cacciato via tutti quelli che mi volevano bene e da qualche anno mi dà anche fastidio la faccia che vedo nello specchio. Sapete col tempo, con l'età tante cose ci vengono tolte ma questo fa... fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri. E così è il football. Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine d'errore è ridottissimo. Capitelo... Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ci sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro. Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro. E io so che se potrò avere un'esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì. In questo consiste, e in quei 10 centimetri davanti alla faccia.
Ma io non posso obbligarvi a lottare! Dovrete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra, signori miei! Perciò... o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente.
Al Pacino - Any Given Sunday (1999)
Dedicato a Lina (she knows why...):
"... ma non e' poi così male vivere a Torbellamonacaaaaaa!!!!!"
Ultimo tentativo di contattare il Dio
delle comunicazioni
Pronto? Ci sei? Rispondi?
perché non appare l’icona?
perché la manina non afferra più niente?
Dove sei, dio dell’inflazione
e della stagflazione, stai riscuotendo?
stai spogliando gli alberi
di natale in Argentina, stai
defoliando piante di coca
in Colombia, stai perfezionando
la legislazione e le pene, stai
bombardando ancora, stai
affamando chi non ha altro
che la fame da venderti?
o stai finalmente godendoti,
‘che è l’ultimo dell’anno,
il sudato frutto delle tue rapine,
tu e la tua funny people del cazzo?
Qui la città è svenuta in un
silenzio postnatalizio, la bimba
s’è svegliata piangendo ma
dorme, ora: voleva dell’acqua,
il cane si è assestato sul divano,
la rete langue e come sempre
sogna di essere ciò che non è,
reale.
Tu
cambi valore
e ti dilegui.
Alessio Iacomini
31-12-2001
"...
Non ho sonno. Come lui.
Se non si uccide di canne la sera non è contento. Forse l'unico modo di dormire, oramai.
Arriva non si sa come fino al portone cercando di aprire con la chiave sbagliata, di solito la porta sbatte rumorosamente svegliando i genitori, non si lava i denti, si spoglia come un sonnambulo, quando si spoglia, quando non sviene direttamente subito dopo essersi buttato sul letto.
E' un buon metodo, soprattutto per chi non ama leggere di sera.
Il cielo è sereno, luminosa briciola lunare alla finestra; osserva il panorama condominiale, le macchine diligentemente parcheggiate negli appositi spazi, l'altalena e lo scivolo in mezzo al giardino, la collina con gli alberi incredibilmente intatti, subito dopo le rotaie del treno, e si sente un po' meno responsabile, un po' meno figlio di mignotta: in lui alberga ancora la contraddizione e il dubbio (stare con lei senza più sentirla come una costante, come abitudine, come rifugio, scopata, peso della testa di lei sulla sua spalla).Ora probabilmente lei sta dormendo, da sola, con l'influenza.
Dicono che il calendario sia stato introdotto dagli antichi romani. Far cominciare l'anno a Gennaio è una scelta che si conforma perfettamente con la geografia fisiologica di Roma. Un mese vuoto in una città che deve dimenticare, mettendolo all'inizio può passare più facilmente. Rievoca il freddo bagnato della nascita, un certo senso di sbandamento, forse dovuto ad amnesia: meglio non farsi trovare a Roma dalla propria coscienza, a Gennaio. "
A. Iacomini - "Estraneo"
Ebbi modo di vedere dal vivo questa formazione qualche anno, in un pub dalle parti di Viale Marconi. Era un posto piccolo, praticamente stavo appoggiato con la mia media rossa sulle tastiere di Richard Barbieri. Era ancora un buon periodo creativo un buon per loro, poi la verve creativa di Steve Wilson e compagni si è inaridita. Era un bel casino sul GRA oggi, Tiburtina che stenosava il traffico di qua e di la’, ergo mi sono imbattuto in questo bel lavoro dal vivo, registrata nel 1997, manco a farlo apposta a Roma.
Che dire quindi: ENJOY IT And IF YOU LIKE IT BUY IT
Porcupine Tree - "Coma Divine" [1997] @ 320 (Live)"
http://lix.in/4b1dab http://lix.in/61a308 http://lix.in/47b0c1
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