Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Nel giornalismo italiano ci sono ondate di moda semantica. Mi ricordo il termine “tracimare” che allagò letteralmente le pagine della stampa anni fa.
Ma quello che mi piace sottolineare ora, è il mondo fantastico dei supereroi che popolano le cronache nere italiane.
E’ tutto “super”.
Non esiste più il perito normale e capace che fa il suo onesto lavoro con coscienza: oggi c’è solo il superperito che fa la superperizia. Sembra che dopo ogni evento criminoso venga incaricato di analizzare le prove un babbeo incompetente: su questa perizia idiota ci si fa il processo, e poi si chiama il superperito a fare giustizia. Non sarebbe più pratico e rapido chiamare direttamente il superperito ?
E non c’è più lo sfigato che, suo malgrado, si trova ad assistere a un evento criminoso e, a rischio della propria incolumità, decide di testimoniare con coraggio: oggi c’è solo il supertestimone. Soprattutto se è l’unico.
Ho fatto una semplice prova: ho cercato su google i termini “superperizia” e “supertestimone”. Ecco i risultati:
- circa 44.800 per superperizia
- circa 121.000 per supertestimone
Ho scoperto da poco la serie Boris.
Perla baluginante nel grigio panorama asfittico delle produzioni televisive italiane, proprio di queste si fa beffa.
E’ un evidente collage di frammenti di vita vissuta, da chi dietro le quinte ci vive da anni.
Uno sguardo ironico ai meccanismi che regolano e muovono la macchina dello spettacolo di serie c, quello che popola le nostre reti televisive, ormai unica produzione italiana di intrattenimento audiovisivo, ahimè.
Un cast di attori perfetto, caratteristi fantastici, che danno vita a personaggi cinici, falsi, deboli coi forti e forti coi deboli. Cioè personaggi veri, credibili e politically uncorrect come solo la vita vera sa essere.
Autore della serie (anzi delle serie, due già trasmesse, la terza in corso di realizzazione), sceneggiatore e regista di parecchi episodi Giacomo Ciarrapico.
Ciarrapico, Ciarrapico, questo nome non mi è nuovo…
Poi ricordo.
Era una sera del lontano 1998 e mi trovavo a mangiare una pizza con mia moglie in una piccola pizzeria all’angolo tra via del Vignola e via Flaminia a Roma.
Accanto a noi una coppia di ragazzi che discutono con entusiasmo di un film che hanno appena visto.
Dopo un po’ uno dei due si gira verso di noi e ci invita ad andare a vedere un film eccezionale, opera prima di un giovane regista, che loro avevano appena visto. Assolutamente da vedere, da non perdere.
Il film si intitola “Piccole anime” e viene proiettato in una saletta d’essai dalle parti di via dei Gracchi, il Labirinto (ormai chiusa, perché nell’era del Panem et Circenses c’è spazio solo per i maxi cinema da 50 sale che proiettano tutte 50 minchiate contemporaneamente; non a caso anche il Colosseo era bello grosso).
L’entusiasmo della segnalazione era onestamente sospetto.
Insisti, insisti, alla fine si decidono a gettare la maschera: uno dei due era tale Giacomo Ciarrapico, regista esordiente del film in questione.
Ci andammo a vederlo, e ci piacque pure.
Sono contento di scoprire che, dopo dieci anni, dietro alla cosa più interessante e divertente che produca la tv italiana, ci sia proprio quel Giacomo Ciarrapico, inventore del pizza-marketing.
Un po' imbarazzante ascoltare la radio stamattina. Trasmissioni a tema centrate sul terremoto che ha colpito l'Abruzzo, fiumi di collegamenti con esperti, testimoni, sindaci, pompieri, protettori civili, etc. etc.
Immancabile, al termine di ciascun collegamento, il commiato dei giornalisti con "Grazie, molto bene" e "Bene".
Ma "bene" cosa ???
Solo alcuni si sono resi conto dello strafalcione di cattivo gusto, scusandosi e correggendosi in corsa...
Ieri, all'età di 85 anni, si è spento a Monaco Horst Tappert, l'ispettore Derrick. Impossibile dimenticare l'inconfondibile fotografia della serie televisiva: cambiando distrattamente canale, anche da una frazione di secondo di un fotogramma qualsiasi, era immediatamente riconoscibile. Un mondo grigio/giallo che sembrava filmato con una bottiglia di Peroni davanti all'obiettivo. Grigio e giallo (quasi sepia) sia in esterno che in interno. Un mondo popolato da "cattivi" che venivano ritrovati in malfamati locali dove gli avventori erano tutti vestiti di pelle nera e berretti alla Glenn Hughes dei Village People. Locali dove la musica era sempre una improbabile dance germanica, stereotipata e ossessiva. E Derrick era affiancato dal suo aiutante inutile. Molto simile come coppia a Batman/Robin: geniale supereroe uno, inetto e perennemente basito l'altro. Sembra che per gli sceneggiatori sia indispensabile dotare l'eroe di una spalla tanto più insulsa quanto più deve spiccare l'eroismo del protagonista. Tutto questo ha lasciato un segno nelle persone della mia generazione. Horst Tappert mi era simpatico, e mi dispiace che non ci sia più.
Raramente, navigando in internet, mi capida di cliccare su qualche banner. Oggi, non so perchè, l'ho fatto. E mi si è spalancato il meraviglioso mondo del talent-scouting del mondo dello spettacolo. Il grimaldello per forzare la cassaforte ed entrare nella meravigliosa, rutilante, scintillante, eterna macchina dello spettacolo.
Ho trovato il sito di Franco Battaglia.
Ho buttato giù una paginetta con le mie impressioni.
Non lo vedo da anni il festival di Sanremo. Ma in macchina sento per radio recensioni e commenti. Sembrerebbe che quest'anno ci sia stata la polemica sul calo degli ascolti. Come se il pubblico non seguisse più il festival come una volta.
E qui mi lego all'immagine qui accanto: cosa c'entra con Sanremo una calcolatrice della Texas Instruments del 1972 ?
Ricordo che negli anni 70 venne a casa mia un rappresentante a vendere a mio nonno, agente immobiliare, la suddetta calcolatrice, che ora conservo come un cimelio.
Un rappresentante che viene a casa a venderti una calcolatrice ! Ma per l'epoca era una cosa ordinaria. La calcolatrice costava 120 dollari di allora, e veniva una persona a casa a fartela vedere come adesso si farebbe per un gioiello o un prodotto assai costoso. Il mondo è cambiato: oggi non avrebbe più senso un rappresentante di calcolatrici come non ha alcun senso il Festival della canzone italiana di Sanremo. Non serve una manifestazione per presentare delle canzoni che dureranno pochi giorni. Non stupiamoci più, per favore, che Sanremo interessa sempre di meno.
p.s. la foto l'ho presa dal sito http://www.datamath.org/, una miniera di tecno-ricordi imperdibili
Un po' di tempo fa ho pubblicato questo post su una bizzarra email ricevuta dal fan club del cantante Drupi. Essendo un assiduo ammiratore di Gianluca Nicoletti e della sua trasmissione Melog su Radio 24, ho segnalato la cosa anche sul forum clandestino della trasmissione: leggi il post.
Oggi, in chiusura di trasmissione, il Melog mi ha citato: ascolta la clip.
Wow..... mi sto montando la testa !!!!
L'anno scorso, in un paesino in Abruzzo, ho assistito ad un concerto di Drupi e ho fatto qualche fotografia:
Le ho inviate quindi al sito internet di Drupi e questa azione ha comportato la mia iscrizione, non richiesta, alla mailing list dei fans del cantante.
Vi giro una meravigliosa email appena giunta che, errori sintattici a parte, la dice lunga sulle deviazioni mentali che provoca la televisione nel suo pubblico.....
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