Ieri si è svolta a Roma la manifestazione indetta dalla FNSI per la libertà di stampa.
Sempre ieri sera il telegiornale RAI di prima serata ha trasmesso, a proposito della tragedia di Messina, un contributo giornalistico illuminante e senz'altro indispensabile a conoscere i fatti della tragedia.
Ha trasmesso LE TELEFONATE DISPERATE dei cittadini al 112 quando c'è stata la frana.
Urla, disperazione, pianto, sgomento, terrore: non informazione.
Puro gusto pulp-splatter, in cui il giornalismo non c'entra nulla.
Mentre ascoltavo sbigottito il Tg, nella mia testa non poteva non risuonare ancora una volta questo passaggio (lo cito spesso) di "Io se fossi dio" di Giorgio Gaber (1980)
Io se fossi Dio,
maledirei davvero i giornalisti e specialmente... tutti.
Che certamente non son brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti, avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete:
avete ancora la libertà di pensare,
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere,
e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti,
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento!
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
e si direbbe proprio compiaciuti!
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano!
Sì vabbe', lo ammetto:
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia...
ma io se fossi Dio
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia.
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