La Chiesa Cattolica ha alzato un polverone contro l’adozione della RU486 in Italia.
Mi pare che ci sia molta confusione nelle argomentazioni della Santa Sede.
In Italia esiste una legge che consente l’aborto, e contro questa legge la Chiesa si è sempre pronunciata con decisione, cercando di imporre dogmi di fede allo stato laico.
Cosa cambia con la RU486 ?
Assolutamente nulla.
Se per la Chiesa l’aborto è un omicidio, che differenza passa tra un mezzo per compierlo o un altro, ai fini dottrinali ?
In altre parole: è più grave uccidere un uomo sparandogli con una calibro 9 o con un 765 ?
Credo sia esattamente la stessa cosa.
Ma all’ombra di San Pietro non sono sciocchi. Sanno bene che la differenza è nulla.
Quindi, escludendo l’ignoranza, qual è la differenza ?
Semplice: non riuscendo a convincere la coscienza della gente con la forza degli argomenti della dottrina, cercano scorciatoie. E’ tipico della Chiesa, laddove incapace a fare il proprio mestiere, ricorrere a mezzucci e aiuti da parte di terzi.
Si fa leva sulla paura.
Si sposta il punto focale dal fatto che l’aborto è considerato un omicidio, al fatto che abortire chirurgicamente spaventa di più le pazienti che quindi scelgono di non abortire NON per non commettere omicidio ma per paura di soffrire.
La vera vittoria della Chiesa sarebbe un paese in cui l’aborto è legale ma non viene scelto dalle donne perché convinte, profondamente, che non si debba fare. Convinte da argomenti dottrinali credibili.
Ma è troppo difficile trovarne (o forse non ci sono proprio ?) e allora vai con i mezzucci.
Se questa è guida spirituale, morale e etica, beh siamo veramente alla frutta.
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