Negli ultimi anni, nei negozi di generi alimentari, è un susseguirsi di disclaimer rassicuranti per la clientela:
"Da noi non ci sta la mucca pazza" (e mi viene in mente Guzzanti "So' boni tutti a mettece 'na scrittaaaa") "Da noi non ci sono carni estere" "Da noi non ci stanno le galline con l'aviaria" etc. etc. etc.
L'emergenza di oggi è la diossina nelle mozzarelle di bufala campane, e immancabile appare il cartello rassicurante:
Delle due l'una: o la mozzarella è "di bufala campana", o il latte viene dal Lazio. Nei miei ricordi di geografia, Latina, Frosinone e Roma non sono in Campania.
A questo punto scegliete voi: E' meglio essere a rischio diossina per il latte campano o farsi spacciare dell'ottimo latte di bufala laziale come campano ?
Postilla: mi sono voluto togliere la curiosità di capire cosa indichi il marchio DOP. In fin dei conti, magari, per la normativa vigente si può chiamare "Mozzarella di bufala campana" anche la mozzarella fatta col latte di altre regioni. E invece, sul sito http://www.mozzarelladibufala.org/dop.htm, leggo testualmente:
"Per poter ricevere l’appellativo deve sussistere perciò la condizione per cui la produzione delle materie prime e la loro trasformazione fino al prodotto finito devono essere effettuate nella regione delimitata di cui il prodotto porta il nome. "
I commenti sono disabilitati.
|