Ho scoperto da poco la serie Boris.
Perla baluginante nel grigio panorama asfittico delle produzioni televisive italiane, proprio di queste si fa beffa.
E’ un evidente collage di frammenti di vita vissuta, da chi dietro le quinte ci vive da anni.
Uno sguardo ironico ai meccanismi che regolano e muovono la macchina dello spettacolo di serie c, quello che popola le nostre reti televisive, ormai unica produzione italiana di intrattenimento audiovisivo, ahimè.
Un cast di attori perfetto, caratteristi fantastici, che danno vita a personaggi cinici, falsi, deboli coi forti e forti coi deboli. Cioè personaggi veri, credibili e politically uncorrect come solo la vita vera sa essere.
Autore della serie (anzi delle serie, due già trasmesse, la terza in corso di realizzazione), sceneggiatore e regista di parecchi episodi Giacomo Ciarrapico.
Ciarrapico, Ciarrapico, questo nome non mi è nuovo…
Poi ricordo.
Era una sera del lontano 1998 e mi trovavo a mangiare una pizza con mia moglie in una piccola pizzeria all’angolo tra via del Vignola e via Flaminia a Roma.
Accanto a noi una coppia di ragazzi che discutono con entusiasmo di un film che hanno appena visto.
Dopo un po’ uno dei due si gira verso di noi e ci invita ad andare a vedere un film eccezionale, opera prima di un giovane regista, che loro avevano appena visto. Assolutamente da vedere, da non perdere.
Il film si intitola “Piccole anime” e viene proiettato in una saletta d’essai dalle parti di via dei Gracchi, il Labirinto (ormai chiusa, perché nell’era del Panem et Circenses c’è spazio solo per i maxi cinema da 50 sale che proiettano tutte 50 minchiate contemporaneamente; non a caso anche il Colosseo era bello grosso).
L’entusiasmo della segnalazione era onestamente sospetto.
Insisti, insisti, alla fine si decidono a gettare la maschera: uno dei due era tale Giacomo Ciarrapico, regista esordiente del film in questione.
Ci andammo a vederlo, e ci piacque pure.
Sono contento di scoprire che, dopo dieci anni, dietro alla cosa più interessante e divertente che produca la tv italiana, ci sia proprio quel Giacomo Ciarrapico, inventore del pizza-marketing.