Ripenso a uno dei memorabili passaggi di Cipolle e Libertà. Si parla della differenza fondamentale tra fare e far fare. Nel testo ci si riferisce ai cosiddetti "professionisti". Quelli abilitati da un ordine professionale o da una legge a fare un lavoro che potresti anche farti da solo, ma che devi per forza far fare a loro per non incorrere in sanzioni. Tipo installarti la caldaia a casa. Il discorso è più ampio, e mi è venuta in mente un'altra categoria di gente che non sa fare ma sa solo far fare. I dirigenti aziendali. E l'aspetto che mi interessa esporre qui, non è prettamente professionale. Fa parte piuttosto dei desideri personali. I manager viaggiano e sono bombardati dalle pubblicità specifiche del loro segmento (riviste in aereo, testate specialistiche) che li allettano con gadget tecnologici: il nuovo palmare che-fa-tutto-e-un-pò-di-più, il telefonino UMTS-EDGE-GPRS-GPS-CCFT, l'aifon. E poi fanno i meeting internazionali, in cui è una gara a chi ce l'ha più grosso (dal punto di vista tecnologico): aripalmari, blecberri, etc. etc. etc. Ora, questi manager, hanno dei forti desideri competitivi: vogliono l'ultima novità, la cosa più figa ! Ma.... C'è un ma. Ma non sanno usarla. Perché sono, quasi sempre, dei perfetti tecno-idioti (e tralascio volutamente la valutazione in altri campi). E allora in ogni azienda c'è uno stuolo di schiavi al loro servizio: gente che h24 deve essere a disposizione per recuperare sul mercato l'ultimo capriccio del capo, configurarlo, copiarci la rubrica con i numeri delle escort agency dal "vecchio" dispositivo, e soprattutto capire in fretta come cacchio funziona il giocherello nuovo per tentare di trasmettere la conoscenza al top manager che dovrà farne sfoggio alla successiva riunione (pardon, intendevo meeting). E così soldi aziendali vengono impiegati quotidianamente solo per scapricciare i manager-minchioni che devono avere il giochino ultimo tipo e modello a tutti i costi. Per poi sottousarlo, rimanerne frustrati per incapacità a farci poco più che una semplice telefonata, e sentirsi, quando nessuno li vede, dei perfetti mentecatti. Lo siete, miei cari, lo siete: l'incapacità nell'utilizzo del tecno-giocherello è solo la punta dell'iceberg.
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